Sono
convinto, e l'ho affermato anche in altre occasioni, che il titolo di un libro,
che si tratti di un romanzo o di una raccolta di poesie, è sempre
significativo, e quanto più l'autore riesce ad inventare, per il titolo, una
frase, una proposizione spiazzante, illuminante, allusiva, al di là del
contenuto, tanto più avrà guadagnato credibilità e accoglienza da parte del
vasto pubblico. Un titolo che riesce ad incuriosire, a volte persino intrigare,
meravigliare, è già un buon biglietto da visita. Perché nel titolo il lettore
ci deve trovare non tanto il sunto del libro, poesia o narrativa che sia, ma il
cuore, il punto fondamentale, od anche il punto iniziale, da dove poi si deve
dipanare tutta la matassa del discorso: la luce del libro, l'anima, appunto.
"Qualcosa
sul vento": è dunque questo il titolo originalissimo e simpatico della
raccolta di poesie di Lia Manzi. Dico subito che si tratta di una pubblicazione
tipograficamente bella, elegante nella sua sobrietà, ben curata. L'occhio vuole
la sua parte, anche in poesia, e un libro la cui copertina e la cui
confezionatura nell'assieme risultino gradevoli, calde, pulite, prenderà degnamente
sulla scrivania del lettore o fra le sue mani direttamente. Ed anche il
profumo! E' strano come queste caratteristiche non materiali ma squisitamente
sensoriali che accompagnano un libro, specialmente un libro d'arte, come può
esserlo un libro poesia, possano suscitare nel lettore una maggiore attenzione
e vicinanza al libro stesso!
Il
profumo della poesia, dunque! C'è qualcosa che unisce queste sensazioni
sensoriali, il profumo, i colori, l'ascolto delle parole, dei versi, al vento:
c'è qualcosa sul vento, ma direi anche "nel vento", dove già questo
vento niente affatto impetuoso, o per lo meno non sempre impetuoso, è una
leggera carezza che porta in sé o con sé tutto il bene, tutto il positivo e
tutto l'amore possibile. Lia Manzi è lei stessa generatrice di questo vento, di
questo soffio intimo e nello stesso tempo universale, capace di coinvolgere
tutte le cose e tutti gli uomini se appena un po', distolti dalle vicende del
quotidiano, si volessero soffermare ad ascoltarlo, a recepirlo, a farlo
proprio.
La
poesia di Lia Manzi è dunque essenzialmente concepita per offrire, per porgere
a noi tutti questo soffio di vento, che è poi il soffio del suo cuore, della
sua anima; e lo fa con il vento sereno ma costante, colmo di buone notizie e di
amore, delle sue parole poetiche. Che sono parole morbide e vellutate,
delicate, leggere come l'aria, ma profondamente sincere e coinvolgenti.
"Qualcosa
sul vento" è una raccolta omogena di poesie che non afferma ma suggerisce,
non accerta ma ci fa intuire, non ribadisce ma lascia nel cuore e nella mente
un leggero velo di dubbio, appena quel pizzico giusto che ci serve per sognare
e sperare, per desiderare. Il segreto filo conduttore che lega l'una all'altra
le liriche di questa raccolta è appunto da ricercare in questa sua leggerezza,
in questa sua levità e delicatezza, valori intrinseci della vita altrimenti
impossibili da comunicare con soavità estrema sulle ali del vento: ecco dunque
cosa possiamo trovare, o ritrovare, nel vento di Lia Manzi: quel sussurro
intimo delle cose, quegli afflati d'amore e quei voli di gioia, quegli spasimi
e quei trasporti, quei sogni, indispensabili sorrisi e speranze di cui si
nutre, si deve nutrire, la vita di tutti i giorni!
Significativa
sotto questi aspetti la poesia "Volitudine": "Ho amato poche volte, / mi sono persa in
notti d'estate. / La mia poesia, / carne in versi… " ed anche: "Il vento scivola è un'entità musicale…"
(Stagioni). Da notare che le poesie di Lia Manzi, in questa raccolta ma anche
in generale (credo sia una caratteristica che la contraddistingua), non sono
mai statiche, ferme, cioè non si riferiscono a situazioni e stati d'animo
immobili, per non dire catartici, bensì sono dinamiche, hanno sempre in sé un
moto, un viaggio verso, un andare
oltre, forse verso la speranza, forse, anzi sicuramente, verso l'amore pieno:
la poesia "Volitudine" ne è un esempio lampante. Ed è per questo che
Lia pone nel vento la forza maggiore, il maggiore e migliore sostegno non solo
per andare avanti, ma anche per portare a tutti il suo cuore, il suo sussurro
intimo d'amore.
Le
poesie di Lia Manzi dunque non sono mai slegate l'una dall'altra, ma
costituiscono se ben leggiamo e ascoltiamo, un canto unico, che perdura nei
nostri cuori, proprio come un delicato sibilo di vento. E' il vento che porta
le novità della natura, gli aromi delle stagioni, i profumi dei nuovi campi in
fiore, le voci degli uccelli e degli amanti. Così, per similitudine, la poesia
di Lia manzi è "qualcosa sul vento", qualcosa che non si definisce
materialmente ma sappiamo tutti che c'è: la quintessenza della natura e
dell'uomo. E Lia descrive nelle sue poesie tutto questo, con delicatezza e
passione, da poetessa sensibilissima quale è, completamente immersa nel cuore
della natura e consapevole del suo segreto canto da offrire a tutti.
Giuseppe Vetromile
Lia Manzi, "Qualcosa sul vento", Edizioni IOD, 2015. Prefazione di Ciro Tremolaterra
Grazie Pino, grazie di vero cuore...
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