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Sarà questo un blog essenzialmente dedicato alle recensioni, alle notizie letterarie, alle presentazioni di libri ed agli appuntamenti ed incontri relativi al nostro territorio vesuviano, e non solo: dedicheremo spazio a tutte le notizie interessanti che ci giungeranno, con lo scopo di fornire valide informazioni culturali e spunti di riflessione su temi di carattere poetico e letterario in generale.
Buona lettura e buona consultazione.

giovedì 29 gennaio 2015

"La disarmata", antologia poetica

Cinque Autori, cinque Poeti napoletani che parlano della loro città seguendo naturalmente la propria linea e il proprio stile poetico, si' da produrre un volumetto antologico davvero interessante, variegato, in cui la nostra città viene mostrata attraverso canoni e modalità differenti: da un andamento piuttosto ritmico di Gianni Montieri ("Turisti americani"), alle "Rettoriche" di Viola Amarelli, allo "Stradario" di Francesco Filia, una vera e propria poesia toponomastica della città; alla "Zona est" di Vincenzo Frungillo, una poesia dura, di confine; all'ironia poetica dei versi di Immo.
Il titolo della raccolta antologica, "La disarmata", è tratto dalla prima poesia della silloge "Rettoriche" di Viola Amarelli.
Il libro è stato presentato il 29 gennaio 2015 nella Biblioteca Benedetto Croce di Napoli, nell'ambito delle manifestazioni culturali "Apeiron" ideate e organizzate dallo scrittore napoletano Bruno Pezzella. Relatore il giornalista, scrittore e critico letterario Antonio Filippetti; ha letto alcune poesie l'attore Aldo Spina. Presenti i poeti Francesco Filia e Viola Amarelli.

"La disarmata", antologia, CFR Edizioni di Gianmario Lucini. Postfazione di Elio Grasso.
Gli Autori inclusi: Viola Amarelli, Francesco Filia, Vincenzo Frungillo, Immo, Gianni Montieri.







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Il II Volume dell'Antologia "Transiti Poetici"

CIRCOLO DELLE VOCI, Vol. I°

"Gusti di...versi", Ristorante Albergo dei Baroni, Sant'Anastasia (Na), 13 marzo 2015

La mostra "Il respiro della materia / I colori dell’anima"

Due poesie di Gerardo Pedicini

L’ombra del tempo

(per Sergio Vecchio


L’ombra del tempo

è ferma alla tua porta

e tra i rami

vigila la civetta,

cara agli dei.

Nel silenzio della notte

avanza il giorno tra le spine

e il vento rode

le vecchie mura sibarite

intrise d’acqua e di memorie.

Dorme nel profondo la palude:

il Sele discende lento fino al mare

e svuota le tombe dei sacrari.

Ora è l’antica Hera,

ora è Poseidon a indicarti il cammino.

Alla deriva del vento

il tuo passo di lucertola

è rapido volo d’uccello.

Sotto la tettoia scalpita il treno

sugli scambi e rompe le stagioni

nel vuoto delle ore.

Nel laboratorio acceso di speranze

resti tu solo a sorvegliare

il perimetro antico delle mura

mentre vesti d’incenso i tuoi ricordi

tracciando sul foglio linee d’ombra.

***

I segni della storia

(ad Angelo Noce)


Cinabro è il fuoco dei ricordi:

passano rotte di terre nella mano

e sfilano i segni della storia.

Ombre e figure

alzano templi alla memoria.

Nell’antico corso del mare

si sospende la luce del giorno.

È un sogno senza fine.

Transita il tempo da un foglio all’altro

e incide in successione

ciò che già fu, ciò che sarà

nella tenue traccia del tuo respiro.

(Gerardo Pedicini)

Il libretto "I Poeti della rosa"