Taccuino Anastasiano è il proseguimento del Blog "Circolo Letterario Anastasiano", con il quale rimane comunque collegato (basta cliccare sul logo del CLA).
Sarà questo un blog essenzialmente dedicato alle recensioni, alle notizie letterarie, alle presentazioni di libri ed agli appuntamenti ed incontri relativi al nostro territorio vesuviano, e non solo: dedicheremo spazio a tutte le notizie interessanti che ci giungeranno, con lo scopo di fornire valide informazioni culturali e spunti di riflessione su temi di carattere poetico e letterario in generale.
Buona lettura e buona consultazione.

martedì 3 novembre 2015

RITA PACILIO: LA POESIA E LA FIABA

Nulla di più difficile, per uno scrittore, elaborare una fiaba. Intendo uno scrittore che normalmente sia dedito alla produzione di racconti e romanzi destinati al mondo degli adulti. Si tratta infatti di un genere particolare di letteratura, dove la narrazione deve seguire modalità e canoni aderenti e confacenti alla psicologia e alla mentalità dei bambini. Senza dilungarmi su banali e ovvie esplicitazioni sul come andrebbe progettata e scritta una fiaba, sul contenuto particolare della storia e sul linguaggio da utilizzare, adatto al mondo dei bambini, devo dire che è una modalità narrativa affascinante, non solo, ma anche altamente educativa e utilissima nell'accompagnare il fanciullo verso l'età adulta, verso la sua maturazione. E quando a scrivere fiabe è un poeta, una poetessa, il prodotto che viene elaborato può essere ancora più piacevole, istruttivo, importante dal punto di vista non solo ludico ma pedagogico e formativo.
Sono esistiti ed esistono maestri in questo campo, è vero, dai classici e intramontabili del passato fino ai più recenti scrittori per ragazzi, e non staremo qui ad elencare i tantissimi autori già noti a tutti. Ma il fascino della fiaba prende un po' tutti e prima o poi si prende la penna per narrare qualcosa che sia adatto per i bambini. Ma, attenzione, come dicevo prima non è cosa facile! Come per qualsiasi altro genere letterario, anche qui ci vuole intuito, competenza, soprattutto competenza e conoscenza del mondo dell'infanzia, sotto tutti i punti di vista, e poi tecnica narrativa e tanto cuore. Non è da tutti, dunque. Non tutti gli scrittori e i poeti possono avere questo "allargamento" di competenze e di cuore per poter inventare una fiaba: una fiaba che abbia un suo contenuto luminoso e illuminante, una morale forte, insomma, e fatta intendere ai bambini con parole semplici, storie lineari e coerenti, improntate al rispetto e alla conquista dei valori fondamentali della nostra umanità: la giustizia sociale, l'equità, la libertà, l'amore, la pace, eccetera…
Una di queste scrittrici, nonché poetesse, è senz'altro Rita Pacilio, un nome all'avanguardia nel panorama letterario italiano contemporaneo, un'autrice prolifica e di grande talento, che riesce a completare in sé gli aspetti complessi e variegati della scrittura, della poesia, della critica letteraria, del teatro e della musica, ed ora anche della fiaba! Il tutto con una integrazione ed una competenza, e con un cuore!, davvero eccezionali, tenendo anche in conto la sua vasta esperienza nel sociale.
"La principessa con i baffi" è una fiaba, edita per i tipi della Casa Editrice Scuderi di Avellino, che Rita Pacilio ha voluto sapientemente e generosamente donarci, e dico "donarci" riferendomi non soltanto al mondo dei bambini, perché spesso dobbiamo essere noi adulti a dover prendere a riferimento l'etica e la morale contenuta nelle fiabe!, con un'opera letteraria di valore, bella non solo tipograficamente, in quanto arricchita dai preziosi e indicatissimi disegni di Patrizia Russo, interessante e molto educativa.
La storia di per sé è semplice e lineare, come tutte le fiabe, perché l'importanza sta nella morale conclusiva, che il bambino lettore riesce senz'altro a cogliere immediatamente: il dover guardare nella profondità dell'anima degli altri esseri umani, oltrepassando le apparenze fisiche e gli atteggiamenti fuorvianti, e in ultima analisi, le origini, i credi, il colore della pelle. Un isegnamento importantissimo, in una società, come quella attuale, sempre più dedita alla chiusura, all'egoismo, al giudizio superficiale e anzi al pregiudizio!
Auguriamo dunque alla "Principessa coi baffi" di Rita Pacilio una lunga vita, a raddrizzare e a capovolgere i falsi autoconvincimenti di superiorità di una società pseudocivile, una lunga vita nelle famiglie dove il papà, la mamma o i nonni possano raccontare ai loro fanciulli questa storia straordinaria, ricavandone la dovuta luminosità e saggezza nel giudicare gli altri; nelle scuole, dove gli insegnanti avveduti e competenti possano con questa fiaba sfaldare i giudizi precipitosi, di primo acchito, che sovente gli alunni e i bambini esprimono nei confronti dei "brutti", dei malmessi, dei poveri, degli sciagurati, degli emarginati.
E i nostri auguri e complimenti anche alla bravissima Rita Pacilio, autrice di questa fiaba eccezionale!

Rita Pacilio, "La principessa con i baffi", Scuderi Editrice, Avellino, 2015


G.V. 3/11/15

Il II Volume dell'Antologia "Transiti Poetici"

CIRCOLO DELLE VOCI, Vol. I°

"Gusti di...versi", Ristorante Albergo dei Baroni, Sant'Anastasia (Na), 13 marzo 2015

La mostra "Il respiro della materia / I colori dell’anima"

Due poesie di Gerardo Pedicini

L’ombra del tempo

(per Sergio Vecchio


L’ombra del tempo

è ferma alla tua porta

e tra i rami

vigila la civetta,

cara agli dei.

Nel silenzio della notte

avanza il giorno tra le spine

e il vento rode

le vecchie mura sibarite

intrise d’acqua e di memorie.

Dorme nel profondo la palude:

il Sele discende lento fino al mare

e svuota le tombe dei sacrari.

Ora è l’antica Hera,

ora è Poseidon a indicarti il cammino.

Alla deriva del vento

il tuo passo di lucertola

è rapido volo d’uccello.

Sotto la tettoia scalpita il treno

sugli scambi e rompe le stagioni

nel vuoto delle ore.

Nel laboratorio acceso di speranze

resti tu solo a sorvegliare

il perimetro antico delle mura

mentre vesti d’incenso i tuoi ricordi

tracciando sul foglio linee d’ombra.

***

I segni della storia

(ad Angelo Noce)


Cinabro è il fuoco dei ricordi:

passano rotte di terre nella mano

e sfilano i segni della storia.

Ombre e figure

alzano templi alla memoria.

Nell’antico corso del mare

si sospende la luce del giorno.

È un sogno senza fine.

Transita il tempo da un foglio all’altro

e incide in successione

ciò che già fu, ciò che sarà

nella tenue traccia del tuo respiro.

(Gerardo Pedicini)

Il libretto "I Poeti della rosa"