Taccuino Anastasiano è il proseguimento del Blog "Circolo Letterario Anastasiano", con il quale rimane comunque collegato (basta cliccare sul logo del CLA).
Sarà questo un blog essenzialmente dedicato alle recensioni, alle notizie letterarie, alle presentazioni di libri ed agli appuntamenti ed incontri relativi al nostro territorio vesuviano, e non solo: dedicheremo spazio a tutte le notizie interessanti che ci giungeranno, con lo scopo di fornire valide informazioni culturali e spunti di riflessione su temi di carattere poetico e letterario in generale.
Buona lettura e buona consultazione.

mercoledì 25 febbraio 2015

50 Poeti in 50 colori, il nuovo progetto artistico di Prisco De Vivo

50 Poeti in cinquanta colori
(Dal colore al verso)
Installazione d’arte contemporanea per la mostra evento
I colori e la carne del poeta

In lunghi anni di ricerca artistica, sia in pittura che in disegno, mi sono sempre posto con attenzione al mistero dell’essere poeta,  all’elezione di essere ispirati, una di quelle attività dello spirito che non ha nessun confine, partendo dalla santità fino all’ubriachezza o alla totale perdita se stesso. Ho così realizzato nel tempo diversi ritratti di poeti e, da Antonin Artaud ad Arthur Rimbaud da Jean Jenet a Franz Kafka sempre sulla stessa idea, il sacro fuoco della poesia che diventa elevazione e si brucia velocemente come una foglia al vento.
Fra il 2006 e il 2007 ho iniziato a lavorare su un ciclo di opere ancora in progress dal titolo I colori e la carne del poeta omaggio al sangue e alla vita della poesia. Una colonna di fumo su sterpaglie di versi, pitture ed istallazioni dolci e drammatiche dedicate a poeti e poetesse come Silvia Plath, Anna Achmatova, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo, Alda Merini, Emil Dickinson. Questo flusso di intima celebrazione è partito da Leopardi e si è concluderà con Pessoa.
 l’Ariel di Silvia Plath appare “come un oscuro manoscritto”, smembrato e decontestualizzato dai suoi spazi, si congiunge un immaginario che parte dalla carne e termina con le parole. In effetti la materia più vicina al colore o al verso rimane l’alchimia, la vera pittura come la vera poesia da essa si sostanzia, tutto sommato sono arti in metamorfosi, materia che si trasforma in luce, colore e carne. Non a caso l’acuto Manlio Brusatin nella storia dei colori dice che “la tragedia della materia colore viene recitata anche da Delacroix che avrebbe desiderato fabbricare come ultimo demiurgo, la carne con il fango. Il potere segreto del colore si detiene in un’arte combinatoria, additiva e sottrattiva come l’arcana  <<arte della memoria>>.” Ma con astuzia dice anche che “l’intelligenza è bianca , lo spirito è giallo, l’anima è verde, la natura è rossa, la materia è cenere, l’immagine può essere verde intenso, i corpi neri come la sostanza che si misura nella vita”.
Fin da giovanissimo, mi sono occupato in modo persistente del colore e delle sue problematiche, come pittore e poeta ho pensato di liberarlo nella pratica più complessa e più tradizionale della storia dell’arte ovvero il ritratto.
Il progetto ha come obiettivo preminente quello di evidenziare il forte legame tra colore, volto e poesia, difatti, i  ritratti si confronteranno con l’elegie tremanti e luminose degli stessi autori. Ogni poeta è un universo a sé, la sua idea è la costruzione di spazi infiniti e il suo pensiero rimane per sempre inscritto in ogni centimetro della sua faccia sia nella caduta che nella redenzione.
L’inizio di questo ciclo di ritratti parte dal colore nero per poi arrivare come un prisma iridescente al bianco, c’è un Montale che ha lo stesso colore della fiamma quando s’ingrandisce con il vento, o che dire di Campana, che ha lo stesso colore del vino essiccato o Caproni, come la bile di un animale, un verde veronese che si macchia di giallo. In questi ritratti saranno coinvolti tantissimi colori, un esperimento al confine fra testo e immagine.
Per quanto riguarda la tecnica utilizzata per la realizzazione dei 50 ritratti è inchiostro e tempera su cartoncino, il lavoro alla fine verrà consegnato al richiedente comprensivo di cornice di legno realizzata in modo artigianale.
L’opera è un’istallazione site specific e sarà presentata nell’occasione della mostra evento “I colori e la carne del poeta”. Mostra che per fine anno rientrerà in alcune sedi prestigiose della Campania tra questi il museo Pan, nell’occasione sarà realizzato un catalogo edito, con interventi di noti critici e storici dell’arte nonché di poeti di fama nazionale. Nel catalogo 50 poeti in 50 colori saranno inseriti tutti i nomi degli acquirenti (poeti e scrittori).
Qui sono elencati, in buona parte, i maggiori rappresentanti della poesia moderna nazionale ed internazionale, volti che passeranno dal colore al verso.

I 50 POETI IN 50 COLORI

1.      SALVATORE QUASIMODO
2.      DINO CAMPANA
3.      EUGENIO MONTALE
4.      FERNANDO PESSOA
5.      ALDA MERINI
6.      GIOVANNI PASCOLI
7.      GABRIELE DANNUNZIO
8.      GIUSEPPE UNGARETTI
9.      ALFONSO GATTO
10.  CONSTANTINOS KAVAFIS
11.  GIORGIO CAPRONI
12.  ANNA CVETOVA
13.  PER PAOLO PASOLINI
14.  MARIO LUZI
15.  FEDERICO GARCIA LORCA
16.  EMILY DICKINSON
17.  AMELIA ROSSELLI
18.  ANTONIA POZZI
19.  THOMAS ELIOT
20.  GIACOMO LEOPARDI
21.  WALT WITHMAN
22.  VLADIMIR MAJAKOVSKIJ
23.  RABINDRNATH TAGORE
24.  ARTHUR RIMBAUD
25.  CHARLES BAUDELAIRE
26.  GUIDO CERONETTI
27.  ELIO PAGLIARANI
28.  EZRA POUND
29.  PABLO NERUDA
30.  GUILLAIME APOLLINAIRE
31.   WISTAN HUNG AUDEN
32.   WILLIAM BUTLER YEATS
33.   ANTONIO MACHADO
34.   RAINER MARIA RILKE
35.   ALDO PALAZZESCHI
36.   JACQUES PREVERT
37.   RAFAEL ALBERTI
38.   LEOPOLD SEDAR SENGHOR
39.   CESARE PAVESE
40.   ANDREA ZANZOTTO
41.   WISLAWA SZYMBORSKA
42.   GREGORY CORSO
43.   SILVIA PLATH
44.   EDGAR LEE MASTERS
45.   ALEKSANDR A.BLOK
46.   NAZIM HIKMET
47.   GIORGIO BASSANI
48.   JACH KERUAC
49.   UMBERTO SABA
50.   PAUL VERLAINE
51.   JHON KEATS
52.   LORD BYRON
53.   EDOARDO SANGUINETI
54.   ALLEN GINSBERG

 Qui di seguito alcuni ritratti già realizzati:
Alda Merini

Gabriele D'Annunzio

Giuseppe Ungaretti



domenica 1 febbraio 2015

La "Maddalena" di Cinzia Demi

"Ero Maddalena, lo sento, lo so": così Cinzia Demi ripete in alcuni versi della sua recente silloge poetica "Ero Maddalena" (Puntoacapo Editrice). Ed è il reiterarsi di un concetto, di un'idea molto forte, quasi indispensabilmente gridata e spesso sottintesa in tutta l'architettura poetica della raccolta, per affermare e confermare una dualità femminile veramente integrata, indissolubile, nella figura e nell'animo della sua ideatrice e creatrice, la nostra poetessa bolognese Cinzia Demi.
Lungi dal voler raccontare, seppure in modalità poetica, la vicenda più o meno conosciuta, più o meno ambigua, della classica Maddalena (o delle varie Maddalena) che ha contornato la vita di Gesù Cristo, Cinzia Demi con "Ero Maddalena" ha voluto piuttosto immedesimarsi, in un certo senso, in quella figura, traendola dalla nebbiosità e dalle contraddizioni insite in questo enigmatico personaggio del Vangelo, e integrandola addirittura in sé, come donna del quotidiano, e come donna del mondo, di qualsiasi spazio e tempo.
L'intelligente operazione poetica che compie dunque Cinzia Demi in questo suo interessante libro, edito da Puntoacapo e con prefazione di Gabriella Sica e postfazione di Rosa Elisa Giangoia, è proprio questo lungo narrare/narrarsi, fortemente intrecciato e integrato, in un monologo/dialogo attraverso il quale le passioni, i sentimenti, le frustrazioni, gli inganni, i timori di "quel" tempo", emergono in superficie e divengono i medesimi di "questo" tempo. Non si tratta di sovrapposizioni, di rielaborazioni, di spiegazioni di come può essere "ora" la Maddalena di "allora", bensì di una vera e propria ri-creazione della Maddalena nella sua interezza indipendentemente dalla sua collocazione spaziale e temporale: "il tuo volto non lo scordo / lo cerco tra la gente / e qui sono tutte donne / certo rose tra le rose / si credono regine / vanno col vestito nuovo / le scarpe lucidate / alla santa degli impossibili / oggi raccomandate / io mi piego alla pietà / di uno che ho visto morto / che non è più nessuno".
Credo che nessuno mai, come e prima di Cinzia Demi, abbia pensato di produrre un'opera in versi, un poemetto intero, ispirato alla figura della Maddalena, o forse ci sarà stato qualche raro caso sporadico che ha soltanto sfiorato l'argomento, prendendo a prestito qualche brano o qualche riferimento particolare della storia; forse il motivo va ricercato nella figura troppo ambigua o sfuggente di questo personaggio, di questa "peccatrice-santa". E quindi, il voler riferirsi a Maddalena, con le modalità già esposte più sopra, è stato a mio avviso, da parte della nostra poetessa, un atto di grande coraggio ma anche di grande intuizione, nonché di consapevolezza del proprio talento poetico e della propria capacità di elaborazione originale, "sui generis", grazie alla quale ne è sortito un libro piacevolissimo, intenso, fluido, appassionante. Vi sono concentrate tutte le donne di tutti i tempi, con le loro passioni, le loro incertezze, i dolori e le gioie, la ricerca assidua e a volte drammatica di una identità e di una dignità molto spesso ignorata e calpestata ("è un nome che cerco / a tentoni nel fetido sottoscala / dove passo le notti…"; "è un nome che cerco / nel sogno del mattino / l'unico che ricordo…"). Cinzia Demi, in "Ero Maddalena", ha voluto e saputo assumere in sé tutte queste caratteristiche femminili, al di là di ogni retorica e di ogni giudizio e pregiudizio da parte di una società, in tutti i tempi, che colpevolizza e frustra la donna per il solo fatto che ella va incontro alla propria libera espressione, nella vita di tutti i giorni, negli affetti, nell'amore. Così il riferimento alla storica vicenda di Gesù, che contorna la storia di Maddalena-Cinzia, è simbolicamente indicativo e propositivo di una affermazione di identità piena e libera, in mezzo ad una società che ancora penalizza e inculca negli animi femminili forti sensi di colpa.
Per questo, il poemetto di Cinzia Demi, che scorre come acqua sorgiva nel cuore dei lettori attenti, grazie anche al suo fluire continuo, senza vane interruzioni e distoglimenti, basandosi su una struttura poematica dal verso breve e ricco di assonanze e rime interne, si pone sicuramente sui livelli più alti dell'attuale poesia italiana.

Cinzia Demi, "Ero Maddalena", Puntoacapo Editrice. Prefazione di Gabriella Sica. Postfazione di Rosa Elisa Giangoia.

Giuseppe Vetromile
31/1/15


Il II Volume dell'Antologia "Transiti Poetici"

CIRCOLO DELLE VOCI, Vol. I°

"Gusti di...versi", Ristorante Albergo dei Baroni, Sant'Anastasia (Na), 13 marzo 2015

La mostra "Il respiro della materia / I colori dell’anima"

Due poesie di Gerardo Pedicini

L’ombra del tempo

(per Sergio Vecchio


L’ombra del tempo

è ferma alla tua porta

e tra i rami

vigila la civetta,

cara agli dei.

Nel silenzio della notte

avanza il giorno tra le spine

e il vento rode

le vecchie mura sibarite

intrise d’acqua e di memorie.

Dorme nel profondo la palude:

il Sele discende lento fino al mare

e svuota le tombe dei sacrari.

Ora è l’antica Hera,

ora è Poseidon a indicarti il cammino.

Alla deriva del vento

il tuo passo di lucertola

è rapido volo d’uccello.

Sotto la tettoia scalpita il treno

sugli scambi e rompe le stagioni

nel vuoto delle ore.

Nel laboratorio acceso di speranze

resti tu solo a sorvegliare

il perimetro antico delle mura

mentre vesti d’incenso i tuoi ricordi

tracciando sul foglio linee d’ombra.

***

I segni della storia

(ad Angelo Noce)


Cinabro è il fuoco dei ricordi:

passano rotte di terre nella mano

e sfilano i segni della storia.

Ombre e figure

alzano templi alla memoria.

Nell’antico corso del mare

si sospende la luce del giorno.

È un sogno senza fine.

Transita il tempo da un foglio all’altro

e incide in successione

ciò che già fu, ciò che sarà

nella tenue traccia del tuo respiro.

(Gerardo Pedicini)

Il libretto "I Poeti della rosa"